04-03-2015 FACCIAMO LUCE SUL PGT

(Pianificare il Governo del Territorio con i Voltesi)

La finalità principale di Volta in Movimento è quella di aggregare Cittadini Attivi per contribuire a creare una comunità informata e consapevole, in modo che tutti possano partecipare alle scelte che riguardano il futuro del nostro comune.

L’utilizzo del suolo e la destinazione degli spazi è ovviamente parte fondamentale e molte volte critica, che richiede più di altre tematiche l’attenzione verso le scelte che via via vengono intraprese da chi è stato demandato dai cittadini a governare al meglio la cosa pubblica.

In tal senso, Volta in Movimento sta seguendo con attenzione l’evoluzione delle vicende legate al Piano del Governo del Territorio (PGT) affinché ne derivino scelte il più possibile partecipate e allineate alle reali esigenze dei Voltesi. La necessità di fare il punto sulla questione deriva da chiarimenti giuridici tuttora mancanti e da informazioni date dai mezzi di comunicazione che, a nostro avviso, hanno ingenerato più confusione che chiarezza.

 

Partiamo quindi dall’inizio.

Dopo un processo partecipativo e le obbligatorie verifiche di conformità da parte degli enti preposti il 26/01/2012 con (Delibera di Consiglio Comunale n.2/2012) è stato definitivamente approvato il nuovo strumento urbanistico, il Piano del Governo del Territorio (PGT) che ha sostituito il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG).

A scanso di equivoci, si consideri che il PGT è stato reso obbligatorio dalla normativa della Regione Lombardia proprio per superare i limiti, i difetti e le distorsioni derivanti dai vecchi strumenti urbanistici (PRG) al fine di tenere conto delle esigenze della popolazione e rendere più trasparente, organica, flessibile e di lungo periodo la gestione del territorio.

Dopo un primo periodo di utilizzo del PGT approvato, l’amministrazione ha redatto e portato ad approvazione una Variante generale (Variante n.1), che di fatto inglobava e sostituiva Il PGT stesso, che infatti non rappresenta un documento immutabile, ma si presta alle modifiche che via via si rendono necessarie sia per migliorarlo sia per adeguarsi agli indirizzi politici delle amministrazioni che si avvicendano.

Continuando nella narrazione, nel frattempo l’Associazione Italia Nostra sez. di Brescia, nella veste dell’avv. Nadia Corà, ha ritenuto che il PGT e successivamente la Variante n.1 contenessero illeciti per fini privati e per tutelare il territorio e la collettività ha presentato al T.A.R. di Brescia un ricorso generale seguito da due ricorsi per motivi aggiunti per ottenere l’annullamento delle delibere.

Il clima politico, peraltro a cavallo delle elezioni del 25 maggio 2014, ovviamente non ne giovava, con volantinaggio contrapposto che nulla aggiungeva, se non evidenziare le diverse posizioni che mischiavano questioni giuridiche a posizioni politiche, peraltro tuttora poco chiare.

Il ricorso è arrivato a sentenza il 18 dicembre 2014 ed è stato depositato nelle settimane successive e da allora la stampa si è scatenata con articoli dai titoli roboanti. Quello della Gazzetta di Mantova del 9 gennaio 2015: “Il Tar annulla il PGT violata la norma sull’anticorruzione”, seguito dal più “scatenato” articolo della Voce di Mantova del 10 gennaio 2015 (con richiamo in prima pagina) dal titolo “Mazzata sulla corruzione” e sottotitolo “da Volta Mantovana sentenza destinata a fare giurisprudenza” a cui nella stessa pagina di cronaca faceva eco l’articolo-intervista al Sindaco Bertaiola: “Saremo parte civile e alla corte dei conti”. Contrapposto agli articoli precedenti e a difesa del proprio operato, l’articolo apparso sulla Gazzetta di Mantova il 28 gennaio 2015 dal titolo “L’ex maggioranza difende il vecchio PGT” e per finire l’articolo del Gazzettino del 15 gennaio 2015: “A Volta Mantovana l’annullamento del PGT da parte del TAR tiene banco”.

Tali letture radicali, oltre ad un danno di immagine per un paese a forte vocazione turistica come Volta Mantovana, hanno portato ad un blocco del già precario mercato immobiliare e dell’edilizia, pane per il tessuto sociale e per tante famiglie voltesi che hanno interesse a costruire bene e nel rispetto degli strumenti urbanistici, che purtroppo al momento rimangono incerti e fumosi.

In ogni articolo e intervista fatti all’attuale maggioranza si fa sempre riferimento ad un “PGT annullato dalla sentenza”.

Per cercare di contribuire a fare chiarezza, Volta in Movimento, con l’ausilio di tecnici e giuristi, ha deciso di approfondire i contenuti del PGT originario, della Variante n.1 (entrambe approvati durante la giunta Adami) e della sentenza che “avrebbe annullato il PGT”.

La serata informativa organizzata di recente dall’Amministrazione Comunale ha permesso a Volta in MoVimento di porre delle domande (veicolate dal portavoce Roberto Villini) e cercare di fare luce.

In particolare: “Che interpretazione date di quanto enunciato nella sentenza del TAR”? e “Che strumento urbanistico ritenete sia attualmente in vigore”?

Le risposte che ne sono seguite hanno mostrato che i titoli dei giornali erano sicuramente prematuri e inopportuni.

La risposta dell’assessore Elisa Remelli (urbanistica-edilizia) ha infatti messo in evidenza il clima di incertezza, in quanto nessuno degli esperti consultati aveva ancora saputo dare “pareri autorevoli”; nelle integrazioni fatte dagli altri membri della giunta si è rimarcata la difficoltà interpretativa riservandosi un ulteriore periodo di 15 giorni per trovare una soluzione certa che non esponga il comune ad altri possibili motivi di ricorso.

Il sindaco ha tenuto a precisare che: “la sentenza dice una cosa molto chiara … che il comune deve rifare lo strumento urbanistico”. Ne è seguito un confronto con Volta in Movimento in cui si è messa in dubbio questa chiave di lettura puntualizzando che il TAR non è entrato nel merito dei motivi presentati nel ricorso, concentrandosi unicamente sul fatto che il responsabile del settore tecnico al momento della convalida delle delibere n.41 e n.51 non avrebbe potuto firmarle perché indagato in altro procedimento e ha indicato di “rifare l’istruttoria” ad esclusione della Valutazione Ambientale Strategica VAS.[1] Si evidenzia che le delibere citate sono quelle di adozione e di approvazione definitiva della Variante n. 1, e non delle delibere di adozione e approvazione del PGT.

Volta in Movimento ritiene che la sentenza, annullando le delibere di adozione e approvazione della variante, abbia annullato la sola variante. Il PGT approvato il 26/01/2012 è a nostro parere lo strumento urbanistico ora vigente, inoltre ritiene che percorrere la strada dell’annullamento totale del PGT sia un enorme sperpero delle risorse sin qui investite, ed esponga il comune al rischio di contenziosi e di richieste di danni da parte dei privati.

Volta in Movimento comprendendo la volontà sia di non fare ricorso al Consiglio di Stato sia di non ri–adottare la variante annullata (strade percorribili e almeno per la seconda a costo zero) auspica che trovi riscontro l’idea che il PGT approvato il 26/01/2012 sia legittimo e vigente e che eventualmente ne venga predisposta una variante ricorrendo a processi decisionali partecipativi.

Peraltro il Sindaco Bertaiola e l’assessore Beggi hanno citato la cifra di €350.000 già spesi per realizzare il PGT e la Variante n.1. Volta in Movimento ritiene tale cifra sovrastimata, ma in ottica di “accounting” e trasparenza si rende disponibile a verificare la documentazione passata e le spese future.

L’obiettivo finale, che dovrebbe valere per tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza, dovrebbe essere quello di dotare Volta Mantovana di uno strumento urbanistico moderno, corretto, trasparente, partecipato e funzionante, utile a tutti i voltesi e, soprattutto, ai loro figli.

Volta in MoVimento

 

p.s. Restiamo comunque in attesa dei “pareri autorevoli” che saranno formulati dagli esperti nominati dall’Amministrazione Comunale.

A tal riguardo osserviamo che l’informazione sulla nomina degli esperti espressa nell’articolo della Gazzetta di Mantova del 21 febbraio 2015 dal titolo “Nominato un tecnico per valutare il Pgt” contrariamente agli articoli precedenti è corretta anche nella terminologia.

 

[1] Stralci dalla sentenza: “ … Il motivo suddetto riveste carattere assorbente, poiché comporta che il Comune debba rinnovare l’istruttoria del piano mediante tecnici nella necessaria posizione di imparzialità, con esiti concreti che non possono essere previsti né tantomeno sindacati nella sede attuale. Restano quindi assorbiti i motivi ulteriori, relativi a concrete scelte di piano. Ne consegue che vanno annullate, come da dispositivo, le delibere di adozione e approvazione della variante, mentre è solo per chiarezza che si precisa come l’annullamento non si riferisca al decreto 1 ottobre 2013 relativo alla VAS, che è atto endoprocedimentale”.

…“a) dichiara improcedibile il ricorso principale: b) dichiara improcedibile il primo ricorso per motivi aggiunti: c) accoglie il secondo ricorso per motivi aggiunti per effetto annulla le deliberazioni 7 ottobre 2014 n.41 e 12 dicembre 2013 n. 51 del Consiglio comunale di Volta Mantovana”.

SCARICAMENTO DIRETTO DEI FILES CITATI:download quadrato

 

1) Sentenza Tar Brescia1467 Confl.int Volta Mantovana 18 dicembre 2014

2) Delibera di Consiglio n.41 Adozione n.1 al PGT (annullata dal T.A.R.)

2bis) Delibera di Consiglio n.51 Approvazione definitiva variante n.1 al PGT (annullata dal T.A.R.)

3) Parere studio Boscolo PGT di Volta Mantovana

4) Delibera di Consiglio n.4 PRESA D’ATTO PGT

5) Delibera di Giunta n.23 avvio del procedimento relativo alla redazione del nuovo PGT

 

Ancora nessun commento.

Lascia un commento