06 – 02 – 2016 Ringraziamo l’onestà intelletuale di Silvio Baù

Con queste poche righe vogliamo esprimere un ringraziamento a Silvio Baù che in questi giorni sul suo sito Il Giullare di Sassello  ha pubblicato un articolo dal titolo Piano, piano che fa riferimento anche a Volta in Movimento, in cui dopo aver sottolineato che la recente sentenza del TAR ha definitivamente affermato la validità e la vigenza dello Strumento Urbanistico (PGT),  con onestà intellettuale, ci riconosce il lavoro che in questo anno abbiamo fatto per portare il tema PGT  a seguito della sentenza del TAR  (dicembre 2014), all’attenzione dei Cittadini e degli Amministratori Comunali, oltre all’impegno che insieme ad: architetti urbanisti, tecnici a giuristi, abbiamo messo in atto per poter esprimere punti di vista che fossero sostenibili tecnicamente e giuridicamente, e anche per l’opera di divulgazione di un argomento oggettivamente difficile da capire e da spiegare.

 

 

Questo il testo dell’articolo:

Piano, piano

“È facilissimo trasformare le marionette in impiccati. Le corde ci sono già”
(S. Jerzy Lec, Pensieri spettinati)

Sui contenuti del Piano, e su ogni sostanziale precetto e previsione, ognuno può lecitamente prendere una posizione di sostegno o di opposizione, avallando o criticando le scelte prese nel recente passato dall’Amministrazione Adami. Al di là delle opinioni personali di ciascuno, però, la sentenza del TAR sulla validità del PGT mette in luce essenzialmente due aspetti di questa spinosa vicenda.
Il primo è l’acume, la dedizione e la chiarezza con cui il gruppo di Volta In Movimento ha spiegato questa annosa materia ai cittadini. Il lavoro inequivocabile e super partes del gruppo ha prodotto un messaggio di trasparenza e chiarezza che nessuna amministrazione e nessuna opposizione aveva mai saputo produrre prima. Non solo volontà di spiegare, ma anche grandi capacità di analisi e di sintesi. Ogni cittadino ed ogni amministratore dovrebbe avere la dignità intellettuale di riconoscerlo.
Il secondo aspetto da sottolineare è l’arroganza e l’ostinazione con cui alcuni soggetti hanno gongolato in attesa della sentenza, chiudendosi ad ogni dialogo e barricandosi dietro la boria e la superbia di certezze infondate. Tra costoro troviamo coloro che nutrono importanti interessi personali, necessariamente da perseguire e tutelare con determinazione, ma anche molti altri che legano l’asino dove vuole il padrone, che senza farsi troppe domande e senza entrare troppo nel merito sbandierano con veemenza un pensiero di altri. E sono proprio questi ultimi le vittime più struggenti, burattini inconsapevoli di un teatro grottesco pieno di comparse in cerca d’autore.

                                               burattino

LINK all’articolo originale:

Piano, piano

 

 

 

 

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