13-11-2014 – Le città annegano per un sistema che fa acqua!

Testo scritto da Maria Roverselli

L’alluvione in Italia non è stata solo a Genova, a Carrara o in tutti quei comuni dimenticati dai media che l’hanno subita ma è arrivata ovunque. L’acqua non si è fermata solo ai piedi ma è entrata nel cuore di persone che ora si arrabbiano e si mobilitano. Ma quanto durerà il fermento?

La natura si ribella, le alluvioni si succedono in ogni parte del nostro paese e noi non siamo capaci di far altro che cercare colpe e colpevoli.

Tutti noi dovremmo sentirci un po’ alluvionati anche a Volta Mantovana.

Certo, sappiamo quanto è piovuto e sappiamo che la colpa non è totalmente della natura, ma dell’uomo che non sa convivere con essa. Ci siamo mai domandati quanto cemento è stato usato in questi anni restringendo i normali alvei di rii, ruscelli, torrenti e fiumi?

Le amministrazioni comunali sono le prime che vengono chiamate in causa, governi che sovente hanno prediletto la politica del profitto e dei numeri e hanno pianificato il loro territorio, destinando all’edilizia sempre piú aree verdi e contribuendo così a restringere sempre piú i naturali corsi d’acqua.

Oggi che i fatti sono accaduti i cittadini si mobilitano e si arrabbiano, ma dov’erano negli anni in cui le amministrazioni governavano? È la partecipazione costante e attiva che puó portare a migliorare un modo sbagliato di amministrare o di partecipare alla vita del paese, tutti noi dobbiamo ricordarci che se decidiamo di essere passivi diventiamo corresponsabili delle scelte sbagliate realizzate da queste amministrazioni.

In questo modo siamo pedine inermi mentre osserviamo le istituzioni che giocano al rimbalzo delle responsabilità: gli enti, come nel caso di Cereta, si scaricano le colpe, l’amministrazione comunale sugli enti di bonifica, gli enti di bonifica sugli agricoltori, gli agricoltori sull’amministrazione pubblica e così via senza che il problema venga mai risolto.

Noi di Volta in Movimento non vogliamo più essere Cittadini inermi ma vogliamo credere in un sogno: quello di un paese migliore grazie al contributo di tutti e alla partecipazione all’attività amministrativa grazie a strumenti di trasparenza e tavoli di lavoro.

Essere cittadini passivi non ci dà il diritto di essere cittadini arrabbiati.

alluvioni

Ancora nessun commento.

Lascia un commento